In ricordo del caro Andrea G.Pinketts…ci mancherai tanto…
Eravamo sempre li’. Come l’edera che si attacca al muro, e non la sradichi più..
Il nostro, di muro, era il Trottoir.
Io ero nuova del giro, perché da poco abitavo in Piazza Ventiquattro Maggio, e dunque ignoravo gli anni d’oro di gavetta, maledetti e dannati, al tempo di Brera…
Comunque sia…di questo muro graffiato , incrostato e successivamente decorato dai graffiti più improbabili e scomodi, quelli che ti vomitano addosso non solo la loro voglia di uscire dal coro, ma di non entrarci mai a farne parte, Lui era il Re.
Un Don Chisciotte moderno, potremmo dire, con tutte le eccezioni del caso.
Perché le azzuffate quotidiane le faceva si’, ma non erano contro ai mulino a vento. Erano risse reali, coi fiocchi. Quelle che poi avrebbe messo nei suoi romanzi, costruendo il suo mito, un alter ego del bello e dannato da far invidia al peggior cv di Marlon Brandon…
Lui era così… un generoso, un entusiasta. Ti poteva mandare affanculo in un nano secondo per poi darti una pacca sulla spalla e offrirti uno dei suoi immancabili sigari. Un talento innato. Incredibile mattatore delle parole, portavoce di ogni alito di non convenzionalità.
Paladino di una piccola Corte dei Miracoli, quella dei reduci di un sogno, fatto di letteratura, birra a fiumi, buon rock e tanta, tanta… lui sa che cosa….
Fu con entusiasmo che accolse di presentare, proprio al Trottoir, l’adattamento del mio “Morso del Serpente”: una favola dal sapore orientale, da me interpretata con uno stuolo di avvenenti ballerine…
Ho adorato “L’ultimo dei neuroni”, ho trovato geniale “Depilando Pilar”, per non parlare della sua “Ho una tresca con la tipa nella vasca”. Mi piaceva quel suo stile creativo, pirotecnico, eppure colto e raffinato. Mai scontato. E il fatto che riuscivo anche a riconoscerne i personaggi di cui parlava… erano i suoi amici di sempre, gli improbabili eroi di un’Armata Brancaleone di cui si era fatto Paladino.
Quelli del Trottoir… e altri.
E io ero onorata di essermi ritagliata un piccolo angolino in questo ritratto.
Grazie Andrea. Ad accoglierti ci saranno lì con te il tuo Bukowsky, Fernanda Pivano e…chissà chi altri?