Vita da mamma (cuoca per amore): la metamorfosi di un vitello tonnato

Avere un figlio è un po’ come fare una piccola rivoluzione copernicana del quotidiano. Tipo: andare sulla Luna anche se non hai mai indossato i “moon boot”. E magari odi sciare! Prendi me per esempio!

Chi ben mi conosce sa che non ho nessuna attitudine per la cucina.Mi annoia: insomma devo stare a spadellare ore chiusa tra sughi e schizzi di unto quando potrei uscire a passeggiare, danzare, dipingere, o anche solo godermi un buon libro sul divano.

E poi basta la minima distrazione (Brad Pitt alla tv, tua sorella al telefono, il pupo che si lancia dal divano convinto di essere Superman -mentre tu stai solo seguendo un master accelerato di WonderMum-, o tutte e tre le opzioni insieme!) ….che può andare tutto in fumo. Letteralmente!

Ecco perché ho ormai collezionato un’intera gamma di pentole bruciate. Ce ne è per tutti i gusti!

Ma ormai sono mamma. I piedi sono sempre un po’ vicini alla Luna, ma la testa direi che l’ho messa (quasi) a posto. Sulle nuvole! E dunque mi tocca: devo imparare a cucinare!

Il problema è che ogni volta che mi accingo a decifrare una ricetta (prima ancora di avvicinarmi ai fornelli che mi apostrofano: “Vade retro”) mi si insinua un dubbio. Ma un vero dubbio amletico!

Non è colpa mia. Ma di Cesare, Cicerone, Seneca, Tito Livio e tutti gli altri. Platone Senofonte Tucidide e quanto più non mi ricordo. La consecutio temporum! Le ricette non sanno proprio cosa sia! Si dimenticano (ciò omettono del tutto) di spiegare la successione logica delle diverse fasi di preparazione di un piatto … e io nel frattempo… “sono fritta”.

Perché mi sono già persa a googlarmi sul mio dizionario personale (alias iPad) il significato esatto di “mondare” “ mantecare” e mille altri tecnicismi che presuppongono una pregressa conoscenza della materia. In pratica: danno tutto per scontato! Facendoti sentire un’ emerita cretina… Ma nulla sarebbe se non dovessi anche mettermi a fare le equazioni (INCUBO!!!). Almeno con le versioni ci ho fatto il callo! La matematica per me invece è sempre stata un vero FILM dell’ORRORE !

Ora dico: perché se mi parlate di latte dovete darmi le misure in grammi? Ma non potreste già dirmi i centilitri giusti? No, troppo facile ! Qui per fare la salsa occorre ANCHE diventare ingegnere della NASA! … E allora vado sulla luna! Riprendo il mio iPad, mi leggo Asimov e lascio il vitello tonnato alla fantascienza. O al mito. Quello delle metamorfosi di Ovidio.

……C’era una volta una vitella. Che siccome Giove che scaglia fulmini (e che a sua volta era un bel maiale!) se ne innamorò’ follemente (de gustibus…), la rapi’ , questa volta assumendo le sembianze di tonno. Ma Giunone folle di gelosia trasformo’ la giumenta in gallina, che partorì due uova…. Frullare il tutto poi unire al composto con acciughe e capperi… E se il piatto non fosse venuto bene….Beh forse la mitologia non è il vostro forte!!!Oppure lo è troppo e siete ancora lì’ a cercare tra il pomo delle Esperidi…. Perché sono meglio delle mele renette per la torta di mele!!!!Che, ovviamente, si brucera’. Colta dal fulmine di Zeus, da Brad Pitt alla tv, dal pupo che si lancia dal divano. O da tutte e tre le cose insieme.

E io mi metterò il cuore in pace, invocherò Elena di quella Troia e aspetterò che la prossima sorte sia più propizia. Come mamma me la cavo, ma in cucina lo ammetto sono UN VERO DISASTRO!!!

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