Favola de LO ZOO ARCOBALENO di Silvia Alonso (Edizioni Gelmini), raccolta finalista per la narrativa al Premio letterario nazionale Città di Castello 2021 (6 posto)
C’era una volta una puzzola di nome Giorgina. Come tutte le puzzole, viveva sotto terra, dove una fitta rete di cunicoli disposti a raggiera collegavano la sua tana a quella dei suoi simili.
Giorgina però era molto più timida delle altre puzzole, e persino delle riservate talpe, tanto che aveva paura a mettere il muso fuori dal suo regno sotterraneo, dove si sentiva al sicuro. Solo la sera riusciva a trovare il coraggio di uscire per ammirare in solitudine la bellezza del tramonto e procurarsi finalmente il cibo.

Un giorno, le cose cambiarono. Partita a caccia, Giorgina imboccò per sbaglio un sentiero diverso da quelli che era solita percorrere tutte le sere. In poco tempo si ritrovò avvolta dal buio e, in preda al panico, non riuscì più a ritrovare la strada del ritorno. Sentendosi smarrita, scoppiò in lacrime.
Fu così che un riccio, che ne aveva udito il pianto, accorse in suo aiuto.
«Cosa ti affligge, mia piccola puzzola»?
Sebbene l’aspetto del riccio le risultasse nuovo e i suoi aculei la intimorissero un poco, Giorgina pensò che il soccorritore aveva un’aria simpatica e una voce gentile. Si fece dunque coraggio, decidendo di confidarsi.
«Mi sono allontanata per guardare il tramonto, ma ora non riesco più a trovare la strada di casa».
«Oh, capita a noi sognatori! Non sai quante volte mi sono perso guardando il chiaro di luna. Così ho imparato a prendere delle piccole precauzioni» rispose il riccio in tono consolatorio.
«Ah sì, e quali?»
«Ho affinato il mio più grande talento: l’olfatto. Riempiendo la tana di ghiande rosse, di muschio bianco e di foglie di mirto, ho tracciato un sentiero invisibile che col suo profumo mi riconduce sempre a casa. Ma tu, non dovresti avere problemi».
«Perché, scusa?»
«Beh, sei una puzzola!»
«E questo cosa significa?»
«Come puoi non saperlo? Voi puzzole avete una specie di dono magico. La vostra pelliccia può emanare un potente odore in caso di pericolo. Se imparassi a usarlo come segnale, potrebbe aiutarti a non smarrirti».
«Ma il mio olfatto non è molto acuto come il tuo» obiettò la puzzola.
«Se vuoi, posso aiutarti a riconoscere gli odori».
Così dicendo, il riccio avvicinò il musino per annusarla. Dopo qualche secondo, alzò il naso in aria per respirare a fondo la scia che l’odore della pelliccia di Giorgina aveva lasciato nel bosco, come una lontana eco che si era incastrata tra i rami degli alberi.
«Ci sono: ho trovato la pista, seguimi!»
Nel giro di poco tempo, camminando fianco fianco e assaporando in silenzio la magia della notte, i due nuovi amici giunsero sino alla meta.
La puzzola provò gratitudine per quel piccolo sconosciuto che l’aveva aiutata nel momento del bisogno. Dietro l’apparente corazza degli aculei si nascondeva un cuore gentile, tanto simile al suo. Per la prima volta nella vita, si sentì al sicuro con qualcuno al fianco, e la sua timidezza sembrava scomparsa.
«Grazie di tutto: senza di te non so proprio cosa avrei fatto» trovò il coraggio di sussurrargli.
«Figurati, è stato un piacere. Dimenticavo: io sono Ricky. Ogni volta che vorrai venirmi a trovare, non dovrai fare altro che seguire il profumo di muschio bianco che ti condurrà fino a me».
Così, i due amici si accomiatarono.
Non trascorse molto tempo, che Giorgina avvertì nostalgia di Ricky e decise di partire alla sua ricerca. La scia del profumo di muschio la condusse dritta nel giardino di una grande villa, dove si trovava la tana del riccio, ai piedi di una quercia secolare. Tutt’attorno erano già cadute le prime foglie color amaranto e zafferano che le regalavano un magnifico aspetto.
Giorgina trovò il suo amico indaffarato a sistemare ogni sorta di provvista in previsione dell’autunno. Bisognava conservare i vermicelli sott’olio, preparare le marmellate di ghiande, essicare la frutta più gustosa da sgranocchiare nelle notti d’inverno.
Felice di potergli essere utile, Giorgina decise di trattenersi per tutto il tempo necessario ad aiutarlo nel prepararsi per il letargo. Condivisero la tana, che il suo tocco femminile rese ancora più ospitale, dotandola di una serie di gallerie e passaggi segreti che solo la sua abilità poteva ricavare da quel terriccio così duro, tanto diverso da quello del bosco.
Fece poi la conoscenza degli altri animali che popolavano il giardino: c’era Tommy il coniglietto, le rane gracchianti dello stagno, le magnifiche colombe bianche della grande uccelliera
Poi c’era Gastone, un pericoloso felino che non dava tregua a nessuno. Gastone si sentiva il sovrano della casa, vezzeggiato com’era dalla padroncina Filomena, dalla quale pretendeva pasti freschi a base di salmone e cacciagione di prima scelta. Gastone era diventato talmente pingue da non sembrare più un comune gatto persiano, bensì il Pasha di tutta la Persia, e come tale si comportava.
Non appena seppe dell’arrivo di Giorgina, Gastone andò su tutte le furie per non essere stato interpellato. Le regole tra gli animali della villa stabilivano che solo a lui toccasse l’ultima parola per ammettere nel gruppo un nuovo membro. In realtà, tutti i nuovi arrivati che in precedenza non gli erano piaciuti avevano fatto una brutta fine: in un modo o nell’altro, e sempre apparentemente per via casuale, il diabolico felino era riuscito a disfarsi dei rivali che gli contendevano le attenzioni della piccola Filomena.
Fu così che, sentendosi minacciato dall’arrivo di Giorgina e geloso della sua amicizia col riccio, Gastone giurò a tutte e due vendetta.
L’occasione per mettere in atto il malvagio piano si presentò presto. Filomena, che amava passeggiare in giardino per portare le carote al coniglietto e assicurarsi che Ricky avesse sempre le sue bacche fresche, non tardò ad accorgersi dell’arrivo di Giorgina. Con quel musino buffo, la coda elegante e la striatura bianca sul dorso, la puzzola non poteva che conquistarsi al primo sguardo la simpatia della bambina.
«Guarda, guarda: una puzzola. Devi essere la nuova amica di Ricky, visto che condividete la tana». Così dicendo, le portò un po’ di cibo che il giorno prima Gastone non aveva degnato della minima attenzione.
(segue: LO ZOO ARCOBALENO, di Silvia Alonso, Edizioni Gelmini, favole da LEGGERE E DA ASCOLTARE (audio vocale con QR code) illustrazioni di Giulia Carugo , voce narrante Giorgia Bonora

Acquistalo per Natale ordinandolo su Amazon 👉https://www.amazon.it/dp/B09MMDKSXH/ref=cm_sw_r_apan_glt_Q4N9E78FVXBQJW1VG8QJ
👉Ascolta l’estratto audio