Jazz a Porquerolles…e le stelle stanno a guardare!

Nessun uomo è un’isola.

Al massimo, possiamo ambire a diventare tante isole che formano un arcipelago.

Ma ci sono isole che segnano l’anima…

In fondo, cos’è un’isola? Non è un luogo reale, ma un posto per sognare. Una fuga dal mondo: tutto il resto è terraferma…. Il mare attorno a te, il cielo stellato sopra di te… E una natura che urla , forte, coi suoi colori, il vento che ti accarezza costante i capelli, un mare che ti circonda, infinito.

Ecco perché è bello isolarsi, per qualche giorno, per settimane o mesi, a volte, per per sempre.

Ogni isola è un piccolo mondo. Ma ci sono mondi remoti, e mondi a portata di mano. A due passi da casa. Basta crederci… l’incredibile, però, è trovare un’isola quasi interamente selvaggia, preservata da tutto e da tutti: un parco naturale, tutto palme, eucalyptus, oleandri e bougainville. Due case, una chiesa, il municipio e qualche hotel/ristorante. Un villaggio provenzale, dove le cicale sono il background musicale della vostra evasione “into the wild” (o il vostro principale interlocutore..molto blues…)

Il tutto, senza prendere aerei, senza fare i “cast away”. Quest’isola si chiama Porquerolles. E a luglio si trasforma, perché da piccolo borgo riservato a un pugno di turisti (disposti alla qualunque per aggiudicarsi il loro posto in Paradiso), perlopiu’ arrivati via mare (alla portata di boa: è l’oasi delle barche a vela, anche formato famiglia, più o meno democraticamente)ecco….d’un tratto questo piccolo angolo di Provenza si trasforma in una New Orleans del Mediterraneo, o meglio, in un concentrato di multiculturalismo musicale. Jamaica, Africa, Cuba, Brasile….ci sono tutte le varianti etniche (mille nuances musicali) che rielaborano e riscrivono il jazz… il tutto proposto in compagnia di un buon bicchiere di vino per l’aperitivo, o nella cornice di un meraviglioso giardino botanico, all’ombra di palme mosse dal vento, con la calda e morbida velatura di un tramonto.

E se prima pensavi che il Paradiso è una dimensione parallela, beh potrai convertirti alla religione del “qui e ora”…e credere finalmente che tutto è possibile: basta una piccola valigia, la voglia di svoltare l’angolo e…welcome to Heaven. A volte, “l’essenziale e’ invisibile agli occhi”.

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