EROS DI STELLE
Mi domandi dove cercarmi
quando il vuoto si farà assordante.
Annasperai nella notte
in un silenzio rovente
niente avrà senso
e la ragione sarà il presente.
Sarò la tua linfa vitale
una lava costante di piacere
il vento che ti scorre nelle vene
una carezza nella mente
senza pudore e senza barriere.
Mi troverai dentro
al tuo sudore
sulle torri dell’estasi, dove ho casa
abiterò la tua pelle
nelle pieghe del silenzio
il desiderio non conoscerà posa.
Sarà quello l’orizzonte ignoto
il terremoto l’oblio lo smarginamento
la terra promessa
che non conosce vuoto
un urlo assordante di sgomento
la metamorfosi e lo sfinimento.
Oltre la soglia dell’Aleph
gioia e pianto astrale
scavalcando l’Omega
quando tutto è collasso
il tuo respiro si fa più lento
e il mio corpo diviene animale.
È lì che il Lemniscata
segna il confine:
vedrai i miei occhi al tramonto,
oltre la soglia, al di là del pianto,
dove si nasconde fugace il tempo.
Laddove danzano le stelle
allora ci risveglieremo,
con ali di Fenice, un attimo di eternità
e per ancelle avremo
solo le divinità.


