Il linguaggio segreto dei bambini

L’urlo del mio piccolo diavolo echeggia per la stanza. Tra le quattro mura domestiche, sembra che anche le pareti vogliano dilatarsi, esauste per l’ennesimo abuso del loro invisibile condotto uditivo.

Non è di certo facile in questi tempi di reclusione forzata trovare passatempi originali per distrarre i nostri cuccioli.

⁃ …Ma oggi volevo colorare Vampirina. Vam-pi-ri-na!

vampirina

Non ce n’è per nessuno. Non sembra voler sentire scuse.

Gli eroi dei nuovi cartoni animati hanno preso il monopolio della fantasia del mio pargolo, e ritornare ai classici di tutti i tempi, come la proposta di disegnare il coniglietto con la carota, il pulcino che esce dall’uovo o la coccinella che prende il volo, sembra un’idea tutt’altro che allettante.

Quasi direttamente partorita dalla Preistoria.

Di colpo mi vedo nei panni di Betty Rubble alle prese con Bam-Bam nel cartoon Flintstone, messa a dura prova da un potenziale colpo di clava se non trovo il modo di calmare il pupo nei prossimi cinque secondi.

BettyCerto: lo so anch’io che è una dura battaglia quando si ha a che fare con l’onirico geneticamente modificato della nostra super progenie.

Imporgli Bugs Bunny o il Bianconiglio, dopo che il coniglio nero Ping ha ormai spopolato tra i più piccoli, sembrerebbe porre un freno all’evoluzione della specie. E all’inarrestabile progresso delle favole, recentemente virante al “noir”.

pingL’adattamento culturale è perciò diventato un must irrinunciabile anche per noi mamme di nuova generazione, che dobbiamo rassegnarci non solo al think different e al multiculturalismo, già da tempo sdoganati, ma a bandire ogni minimo pregiudizio sui nuovi eroi dei nostri piccoli.

Perciò viva i conigli neri e le bambine pipistrello, e addio ai soldatini di piombo e alle ballerine dei carillon. Con o senza campanello.

Del resto, nemmeno si può dare la colpa al caso.

Non è un caso infatti che la sua dolce mamma sia sempre stata, a sua volta, un’appassionata del genere “mostri e dintorni”.

A soli dodici anni ad esempio, dopo essermi divorata tutta la serie che vantava in pole position il Vampiro di Polidori, Dracula di Bram Stoker, Dottor Jackill e Mr Hyde di Stevenson e ovviamente Frankenstein di Mary Shelly, volevo qualcosa di più estremo. I ragazzi dello Zoo di Berlino bussavano alla mia porta, e io non potevo non leggerli di nascosto…. Sfidando proibizioni genitoriali e lunghe convocazioni presidenziali.

Seguì l’immancabile best seller di ogni gioventù bruciata, Porci con le ali, ma è un altro discorso, anche perché è subito stato rimpiazzato nella classifica col mitico “Jack frusciante è uscito dal gruppo”. Se no, che adolescenza piallata avrei avuto? Io che aspiravo a una gioventù bruciata?

Dunque, non si può di certo dire che mi sia limitata a stare al sicuro del selciato delle solite letture ufficiali, come Piccole donne, Pollyanna e Senza famiglia.

Ora, fatte le dovute proporzioni, visto che il mio innocente pargolo ha soli quattro anni, parrebbe che la genetica non menta e che il buon giorno si veda dal mattino.

Non ero io quella che alla sua età già impazziva per gli Addams? E che solo un paio di anni fa, al posto di Mozart, gli selezionavo le ninna nanne tra i migliori melodici dei Metallica e le sinfonie degli Enigma?

Quindi ora non devo stupirmi se nell’onirico del mio pargolo la mitologia balcanica ha preso indelebilmente il posto di quella tradizionalmente olimpica.

Col nuovo millennio, del resto, è risaputo che siamo tutti entrati in una nuova era. Complice la recessione degli equinozi, ormai è Vampirina a diventare la nuova incontrastata diva del futuro. L’eroina di new generation che ha soppiantato persino Pollon, che scesa dall’Olimpo è ritornata a essere una bambina come tante.

pollonE così gli accordi col pargolo erano di colorarne il nuovo album.

Ma a un tratto la peste dà un colpo inavvertito al flacone della colla che si trovava sullo scaffale. Questo si trascina con sé la scatola dei cartoncini colorati che tenevo nascosta non so bene dove, né da quanto tempo. In un colpo solo mi ritrovo per terra tutto il materiale a disposizione per una nuova, brillante proposta.

L’idea di cogliere la palla al balzo, in senso reale, mi pare provvidenziale. Posso tentare la virata e fargliela pure passare per una geniale trovata.

⁃ Che ne pensi di fare un bel collage?

Mi guarda strano. Sembra incuriosito.

Il punto è che so benissimo che Luchino adora le novità, soprattutto se si celano dietro a nomi stranieri, di cui va matto. Sono sicura che gli suoni bene, con tutti i poteri evocativi del caso. E infatti la sua curiosità destata non può di certo perdersi quella che sembra l’ultima novità in tema di passatempi.

⁃ Che cos’è mamma un collage?

⁃ È un bellissimo un disegno fatto coi ritagli colorati di carta, che vengono incollati sul cartoncino.

patch⁃ Ah…. allora…. possiamo fare Vampirina?

Inutile: non demorde mannaggia! Ma siccome io sono più testarda di lui, rilancio fiduciosa

⁃ Volendo sì, tesoro. Ma ti devo svelare un segreto… vedi: il collage è un lavoretto che, se ben fatto, dà dei poteri magici agli animali che sono raffigurati…

⁃ Ah…

⁃ … E dunque non può funzionare con Vampirina, capisci? Lei è già magica.

⁃ È vero….

⁃ Invece possiamo provare a dare vita a una serie di animali “normali” che una volta messi su carta ti sorprenderanno con le loro entusiasmanti avventure.

⁃ Tipo?

⁃ Hai mai sentito parlare della tartarughina parlante? O del coniglietto volante?

Lo stupore si è finalmente impadronito del suo immaginario.

Messo alle prese con cartoncini, forbici e colla, non vede l’ora di provare l’euforia che sa trasformarci in piccoli maghi del quotidiano. Quando, usando il nostro innato potere creativo, riusciamo a dare vita dal nulla a personaggi di carta, che sembrano animarsi di un loro mondo, ringraziandoci per averli liberati dall’ombra.

Una volta finito il lavoro, non può credere ai suoi occhi.

tartarugaLa tartarughina appena nata sembra veramente parlare!

⁃ E’  Genny!

Esclama fiero.

A quel punto il gioco è fatto.

Il suo potere sottile di parlare con le creature invisibili è stato liberato. E Genny, che non è invisibile, ma molto reale nella sua festa di colori, sembra averlo scelto come amico ideale. Un compagno d’avventura a cui raccontare la sua lunga storia.

Cosa possono fare i collage!