La famiglia è sacra, si sa. Niente in questi tempi di profonda crisi può essere più solido che riscoprire le nostre radici, l’affetto per i nostri cari e gli storici, amati vecchi amici.
Però, se far di tutto per non essere divisi è la soluzione, il rimedio di barricarci in casa, diciamocela tutta: all’inizio pareva un’esagerazione.
Così mi è sembrato che qualcuno da lassù avesse accolto il mio sollecito in maniera un po’ troppo radicale. Un desiderio inconfessato di tranquillità, che alla fine si è trasformato in qualcosa anormale: una clausura assoluta a fronte di una forzata ospitalità. 😱😂
E quindi, a proposito di “riscoprire le proprie radici”, adesso il problema è diventato un altro: non confonderle con le dita dei piedi, come se avessero subito una qualche metamorfosi, o fossero le vittime di sospette sostanze “abbagliatrici”.
Se infatti il divano di casa è diventato un tutt’uno col corpo, il frigorifero sembra la protesi di una nuova, preoccupante paralisi. Caduta nella letargia, la noia sta prendendo il sopravvento e tutto sembra sprofondare in una specie di assoluta, gigantesca amnesia.
Cosicché, se non mi decido a escogitare un cambio di scena, avrò la certezza di trasformarmi presto nel fantasma di me stessa, in una strana creatura di un fantasy… ma anche solo in una gigantesca balena! 😂
Decido perciò che è meglio dare un taglio netto alla malinconia, prendo spunto da Gloria Gaynor, e cerco di dare una svolta a questa strana prigionia. Così, canticchiando il suo successo più famoso “I will survive”, come una formula magica, mi lavo le mani e mi dedico a qualcosa di più gustoso. Una vera scelta strategica!
In termini culinari è andata a finire cosi:
non fidandomi dell’insidiosa self confidence francese, tutta al sapore di crepes e confettura, ho annusato da lontano un vago odore di fregatura.🤔😤
E complice gli slogan poco accoglienti su pizza, virus e mozzarella, ho deciso di mettermi al sicuro ritornando al mio Paese di Pulcinella.
Un confinamento tutto italiano, a dire la verità.
Perché in questi momenti quello che conta non è solo l’amore, ma una buona dose di speranza e tanta solidarietà. ❤️🙏🏻
E così eccomi finalmente a casa, alla latitudine a me più vicina.
Forse è il momento giusto per dedicarmi a tanta lettura, esercizi di ginnastica e un po’ di sana cucina. 💪🤞
La verità è una: tutti sanno che ai fornelli sono un vero disastro.
Come quando a scuola dicevano alle vostre mamme: “La ragazza è intelligente ma non si applica”!
Ecco: in realtà per me non è un problema di applicazione, quanto di distrazione!
Brad Pitt alla televisione o, in alternativa, le cuffie alle orecchie per rispolverare le vecchie canzoni, la mamma al telefono, il mio diavoletto che gioca a fare Superman dal divano…. e a me tocca lanciarmi in prodezze acrobatiche per stargli dietro.
È praticamente impossibile stare davanti alla pentola aspettando che l’intruglio da me preparato si trasformi in qualcosa di delizioso. Fissandola con sospetto e un senso infinito di impotenza.
Almeno, strofinandola un po’, uscisse fuori un genio a cui chiedere di cucinare al posto mio, sarebbe una soluzione!🧞♂️
La domanda sorge dunque spontanea: come si fa a restare concentrate sulla torta nel forno quando ci vogliono pazienza, dedizione e una fede incrollabile nei principi dell’alchimia?
Per quanto riguarda la pazienza, mi ci sto applicando, ma non è colpa mia. È che sono dello Scorpione e mi disegnano così. Il mio temperamento tempestoso pare litigare coi fornelli ancora prima di avergli detto “buongiorno”, e tutto esplode in una lite epocale, complice l’antefatto del Pomo della Discordia. Che nel mio caso giustificherebbe come mai l’odiosissima torta di mele mi venga sempre bruciata. Non ce n’è: l’arcano del fuoco, abbinato al pentolame vario, non è mai stato allineato coi miei astri dominanti. A proposito: sono sempre stata intimamente convinta di avere Saturno contro. Che in cucina è più nefasto dell’ira di Poseidone, credetemi (e anche a questo proposito non è che con l’acqua nelle pentole abbia maggior feeling!).
Per quanto invece concerne l’alchimia, beh è un vero mistero.
Trattasi dell’antenata, più articolata e raffinata, dell’attuale chimica. In cui ho sempre diffidato. Formule magiche astruse che pretendono di ridurre a meri concetti numerici la poesia delle cose. Perché definire l’infinita complessità dell’acqua, etichettandola con nome così asettico come H2O? È la castrazione di ogni fantasia. Prova ne è che la predetta creatività, di cui godo a profusione, non mi è mai stata riconosciuta dalle sue austere sacerdotesse: le varie prof. di scienze. E così me la sono legata al dito! Quello con cui, facendomene una ragione, mi godo la mia Nutella infischiandomene della padella. A profusione!
Ma passiamo al succo del mio discorso.
Alchimia e chimica a parte, il problema sta nelle traduzioni.
Avete mai provato a cimentarvi con le ricette, anche quelle più semplici, del mondo della cucina?
Sembrano fatte apposta per darvi subdolamente dell’imbecille. Si divertono in maniera sibillina! Peggio dell’Enigma della Sfinge.
Non hanno nessuna coerenza nei vari passaggi logici, altro che consecutio temporum. E poi sono reticenti: per loro è tutto sottinteso (peggio di Tacito)!
Vi siete mai chieste perché anziché darvi le giuste quantità in decilitri vi costringano sadicamente a fare le equazioni convertendoli in grammi e viceversa?
Roba che guardando il disastro creato con la crema pasticciera perdo la pazienza, per Giove, e mentre invoco tutti gli dei dell’Olimpo e i santi del Paradiso mi viene un’intuizione.
… Così deve essere: una vera metamorfosi!
C’era una volta un magnifico giardino dove vivevano le Esperidi.
Vi era custodito un albero dai pomi d’oro, alla cui guardia era stato posto un terribile drago.
… per un’ottimale frullatura ammazzare il drago, rubarne i denti e porli nel vostro Bimby al posto delle pale. Dopo che avrete rubato le mele ranette dalle Esperidi, se vorrete che la crosta prenda la giusta doratura, non dovrete fare altro che “esperare” che la vostra fatica di Ercole prenda la giusta consistenza, impasto incluso.
… E se per caso tutto finirà per bruciacchiarsi, potrete dare la colpa a Era. È solo un’alternativa più originale per lasciar stare, almeno una volta, la povera Eva…
Che per oggi non c’entra nulla, perché con le mele e le relative torte pare che abbia chiuso da un bel pezzo! Beata lei.