Quando ero bambina c’era una sola, grande, gigantesca, onnipresente fiaba. La precorritrice di ogni “fantasy”. Dove esisteva uno spaventoso mangia fuoco, un gatto e una volpe parlanti, e persino una fata turchina amica del saggio grillo parlante. E lui, ovviamente: il burattino di legno che sognava di diventare bambino.
Ma siccome eravamo in pieno 1800 perbenistico e repressivo (parlo delle origini della favola)… questo povero burattino di legno ne doveva subire di ritorsioni per le sue marachelle. Morale della favola (è proprio il caso di dirlo): noi tutti, piccola audience di bimbi che per generazioni ci siamo succeduti a sentir narrare, poi a leggere o a vedere al cinema Pinocchio, eravamo atterriti. Dai sensi di colpa, dai divieti, dai mille tabù “questo non si fa, questo non si dice” punitivi sottesi al racconto.
Dalla paura che a causa delle nostre bravate la mamma (alias fatina turchina…diciamocelo: una vera stronza!) si ammalasse..e magari sparisse per universi sconosciuti.
Che il buon nonnino (un padre attempato che di per se’ gia’ mette l’ansia: ti carica della responsabilità di non doverlo far soffrire, e che dovresti essere tu, semmai, ad accudirlo…) venga divorato dagli squali (povera balena lei che c’entra) nel caso si addentri a provare un po’ di windsurf con la sua nuova tavola di legno sfavillante (da lui appena piallata..).
E questo sempre per colpa tua, che non gli hai dato abbastanza soddisfazioni coi tuoi risultati scolastici!
Ecco… e poi c’erano i carabinieri col pennacchio pronti a sbatterti in galera semmai ti fosse venuto il retropensiero di marinare la scuola…
Unico svago: il circo? Già…Un vero film degli orrori quel panzone che ti si mangia tra una fiammata e l’altra. Un gigantesco Zampano’, e tu a confronto ti sentivi ancora più minuscolo e impotente di Gelsomina…
Ora scordatevi tutto questo.
I tempi sono finalmente cambiati ed è ora di dichiarare, trionfanti, “morte” alla retorica didattico-buonista . Che varrebbe ZERO secondo le recenti teorie di n.p.l (neuro programmazione linguistica). Quella che ti diceva: “bambino brutto e cattivo” se sbagliavi. E tu ci credevi… (e dopo non c’era molto da indagare sul senso freudiano del rancore filiale…)
Ci siamo finalmente liberati: ritornassimo bambini faremmo un bagno salvifico, un tuffo catartico nel fiume della nuova letteratura per l’infanzia. E dei suoi cartoons. Pochi quelli validi, però vuoi mettere?
Viva Masha e Orso.
A pensarci bene ci sono delle forti analogie con Pippi Calzelunghe (tra Russia e Svezia ci saranno pure dei legami…). Loro sono tostissime. Non hanno genitori e dunque..
niente sensi di colpa freudiani.
Niente imposizioni.
Siamo nel campo della più serena e spregiudicata, felicissima anarchia. (Altro che lacrime per la fata turchina che svanisce nel nulla…)
Non a caso, le nostre moderne eroine, sono bambine coraggiosissime.
Vivono da sole in colorate case nel cuore della foresta. Hanno per compagni i loro amici animali.
Molto più saggi di loro, si capisce!
Masha ne combina di tutti i colori ma poi, alla fine, trova sempre sorprendenti rimedi per riappacificarsi con Orso.
Ma la cosa che mi sorprende di più, ogni volta, è la ricchezza di contenuti che ha questo cartone: altro che Topolino!
Qui ti citano con disinvoltura Apollo 13 (“Huston abbiamo un problema!) mentre Masha gioca a fare l’astronauta! Ti mettono una sonata al chiaro di luna di Chopin tanto per dare un sottofondo all’ululare dei lupi. Sheakspare e’ come un vecchio amico se si tratta di improvvisare un po’ di teatro. E che dire delle vacanze sul ghiaccio al sottofondo di Tchaikoksky? O il ritorno alla preistoria ispirato a Kubrick (2001 odissea nello spazio) con relativa colonna sonora?
Masha è la piena dimostrazione che si può fare cultura anche divertendosi. Anche senza avere nessun fine ufficialmente didattico. Come li avrebbe ad esempio Peppa Pig (molto più confirmista e borghese! Pertanto noiosa,a mio avviso!). Masha anticonformista: una vera eroina, anche per la cultura!
Solo cambiando modo di pensare si crea qualcosa di nuovo. Perciò: Think different, be great!
Or (otherwise) Be hungry, be foolish!
Altro che Pinocchio! Masha astronauta mi riempi di orgoglio:questo è il nostro futuro!