Coco diceva che l’arte della moda sta nella sottrazione : bisogna levare, mai aggiungere..
E si vede proprio che i francesi l’hanno talmente presa alla lettera che hanno fatto di questo aforisma un dogma…. Fino a estenderlo al campo della cucina!
Basta prenotare un giro di valzer (in questi tempi di San Valentino) per una romantica cena a lume di candela, che i più noti Hotel del Principato si trasformano in location ideali di elegantissime soirée a base di “nouvelle cousine”.
Ora vorrei dire…. la cucina tradizionale francese, abbondante, ricca di “creme” ,di tenere entrecote de boef , di deliziose soupe di tutti i tipi…e di chocolateterie a volontà…c’entrerebbe molto più con una morbida, delicatamente burrosa Jiuliette Binoche (anche per la fortunata assonanza con la brioche… che aiuta!).. che con la moda contemporanea!Nemmeno se a rappresentarla si prende la sua icona “numero uno”ovvero la grande Coco’. … Che invece in materia di cucina , di uova ne “covava” un po’ pochine, a giudicare dal suo charme minimalista in termini di forme…
Per carità, di ottimo “buon gusto”ne aveva da vendere…ma si vede che non era diretto ai primi piatti. Presente il meglio della cucina italiana? Con i sughi e le pastasciutte?Con i classici piatti di Montalbano, quelli che ordina da Enzo e si mangia in silenzio religioso (il fritto misto di pesce, la pasta incasciata, l’impepata di cozze etc..). Quelli che senti “lo sciauro” del mare… Ecco: dimenticatevelo!
E ora trattenete il respiro per un minuto.. molto zen, e pensate al suo esatto contrario: ecco avete appena assaggiato uno dei migliori piatti della nouvelle cousine!Ma come, state replicando che non avete ancora messo in bocca nulla?Ma come siete materialisti voi “provinciali” (il voice over è la milanesissima e snobissima Mariangela Melato, che per l’occasione sta vestendo i griffati panni della “bottana industriale”, ma questa volta senza Giannini) . On est on FRANCE, ici. Meglio ancora: nella raffinee’ Monaco. E quindi: posto che vai, usanza che trovi, cucina che mangi…. (si ma allora mi sfilo e prima proclamo la mia anarchia in merito, per poi ritornare a un sano, antiquatissimo nazionalismo Made in Italy..)Nella fattispecie la “nuova cucina” di nuovo ha che non mangi! Che bella novità! Una grandissima innovazione. Devi essere così sofisticato da saper cogliere le nouances di insoliti accostamenti di sapori, la fantasia coreografica dei piatti (onestamente: possono anche farmi i gran jete’ alla Nureyev, ma se resto a bocca asciutta non è che poi chiedo il rimborso all’Accademia di danza, alias Princesse Grace…).Che tradotto in soldoni (anzi in monetine) sarebbe: bon bon au chocol… ehm… no: bon bon di manzo e merluzzo, sorbetto al ca…..(calvados? Macché) al carciofo e prezzemolo, medaglione di pasta con surprise (l’unico gamberone affogato al centro). E mini Sacher Torte (roba che Nanni Moretti potrebbe piangere per un mese! E non farebbe mai il suo film con tali porzioni!). E infatti, è proprio il caso di dire : “continuiamo così: facciamoci del male!”E’ tutta una suggestione, un profumo, una coreografia… un’illusione.In pratica: il prestigiatore della situazione alias “maitre-chef” ti sta prendendo per il sedere: ma sul serio!È che la gente non legge più le favole.Perché se le leggesse sin da bambino, come si faceva una volta, conoscerebbe la favola “Gli abiti nuovi del Granduca”. Altrimenti divenuta famosa per la frase “Il re è nudo!”. La favola narra di un truffatore. Un sarto che aveva trovato il modo di farsi pagare una fortuna dal re (o granduca che sia) senza lavorare: semplicemente convincendolo che la stoffa dell’abito confezionando, inesistente, era talmente sottile e impalpabile che solo i più raffinati e intelligenti potevano vederla.Così il re (o granduca che sia) per non ammettere una temuta inferiorità, andava in giro nudo pavoneggiandosi nel suo “nuovo ricco abito”. Fino a quando un bambino, voce dell’innocenza, ebbe il coraggio di urlare ai quattro venti “Guardate: il Re è nudo!”. Svelando la truffa.
Ecco io oggi sarò’ quel bambino.
E vi dico: quando si tratta di cibo date retta alla pancia. E lasciate stare la vanità.
Tenetevi Coco Chanel nel guardaroba.
E una bella amatriciana nel piatto!